Marzo – Aprile 2022

La primavera rappresenta il risveglio della natura dopo il “sonno” invernale; gli alberi cominciano a rimettere le foglie, i fiori a sbocciare, i campi a rifiorire, anche il metabolismo degli esseri viventi cambia per prepararsi a questa nuova stagione.
Posta tra l’equinozio appunto di primavera ed il solstizio d’estate, etimologicamente deriva dal latino ver, che si richiama al sanscrito vas, col significato di “splendere”; tale termine mostra chiaramente come fosse vista questa stagione sin dai tempi antichi. La Pasqua stessa è una rinascita, in questo caso rappresentata dalla resurrezione del Cristo.
I Romani associavano la primavera con la dea Flora, inizialmente la protettrice dei cereali e della loro fioritura e passata poi ad indicare genericamente la primavera. La sua origine viene fatta risalire a prima dei Romani, presso alcuni popoli italici preromani (forse i Sabini) da alcuni studiosi tra cui Georges Dumézil. Pare inoltre fosse legata a Cerere, la dea della terra e della fertilità, di cui era considerata ministra. Dal canto loro, i Romani la festeggiavano durante la feste dei Floralia, che cadevano tra la fine di aprile e l’inizio di maggio; la festa era organizzata dagli edili plebei, ovvero quei magistrati eletti dalla plebe.
Celebrati con grandi bevute e cerimonie orgiastgiche, i Floralia erano accompagnati immancabilmente da giochi e rappresentazioni teatrali, secondo la miglior tradizione romana, oltre che da attività venatorie. Col tempo questa festività si ricoprì sempre di più di toni licenziosi, tanto che i cristiani fecero una dura battaglia proprio per denunciare le oscenità mostrate durante i Floralia. In realtà, il carattere licenzioso si collegava metaforicamente alla fertilità della natura, che proprio in primavera si risvegliava.
La celebrazione della primavera, proprio per il suo carattere di risveglio, è sentita in tutto il mondo, collegando così popoli estremamente diversi tra loro. Infatti, dall’India, alla Cina, al Messico, ovunque si svolgono riti di celebrazione della stagione che illumina nuovamente la terra. Questo non soltanto presso i popoli di tradizione indoeuropea, ma anche da parte di civiltà lontane per mentalità dalla nostra, basti pensare ai Giapponesi, che collegano la primavera al fiorire dei fiori di ciliegio, simbolo stesso della cultura nipponica e di immortalità.
Tanti festeggiamenti diversi per richiamare il risveglio del mondo nell’eterno ciclo delle stagioni.
A cura di Simone Molinario
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