Il secondo mese dell’anno, febbraio, (nel 2020 bisestile) è dedicato alla purificazione.
Il nome etimologicamente deriva infatti dal latino februare; facile trovare assonanza con la parola febbre, un segnale che il nostro corpo sta combattendo contro una malattia in un processo per l’appunto di pulizia e purificazione. Gli antichi culti etruschi dedicavano questi riti a Februus, diventato poi la dea Febris per i latini.
I latini celebravano il 15 di febbraio, anticamente ultimo mese dell’anno in quanto ultimo mese invernale, la festa dei Lupercalia, nella quale si esorcizzava l’avvicinarsi dei lupi affamati alle greggi e al tempo stesso si effettuava un rito di morte e rinascita. Altri interessanti significati dei Lupercalia come segno di fertilità e addirittura regalità sono stati ampiamente discussi. Non pare un caso che fu l’ultima festività pagana abolita dal Cristianesimo: troppa era infatti la sua importanza per la popolazione romana, a partire dal nome che richiamava la sacra lupa che allattò Romolo e Remo.
Quello che appare interessante è che, come gennaio sia il mese del nuovo, dell’andare avanti, del passaggio, febbraio rappresenti una vera e propria ripartenza. In effetti, passate le feste a cavallo dell’anno, è con il secondo mese che si ricomincia realmente con le varie attività, come se gennaio simbolicamente facesse da “cuscinetto” tra il vecchio ed il nuovo, che poi arriva dirompente. A febbraio tutto riprende a pieno regime (lavoro, scuola, sport, e tutti gli aspetti della nostra vita).
Un vero e proprio periodo di purificazione, in attesa della rinascita primaverile di marzo.