Novembre 2021

Ci avviciniamo alla fine dell’anno solare con novembre, mese in cui tutto sembra assumere toni più cupi.
Nella rubrica dell’anno scorso ricordavamo come questo mese sia dedicato al culto dei morti; anche i Romani infatti, con la celebrazione del Mundus Patet dedicato a Cerere ipotizzavano una connessione se non una vera e propria apertura con il mondo infero di cui proprio Cerere era guardiana. Per l’occasione (che cadeva in tre date, 24 agosto, 5 ottobre ed 8 novembre) veniva sollevata la pietra posta al centro del santuario dedicato alla Dea, e lasciata così per tre giorni per poi essere richiusa finita la celebrazione. Questo santuario, secondo la tradizione, sorgeva nel luogo in cui fu fondata Roma e fu fatto erigere da Romolo in persona per calmare l’anima del fratello Remo. Il rito aveva anche valenza agricola (questa doppia valenza si trova anche nel suo corrispettivo greco Proserpina, per sei mesi rinchiusa negli Inferi e per sei mesi in superficie).
Questo collegamento tra i due mondi aveva lo scopo preciso di connettersi con gli antenati, i manes, coloro i quali guidavano la famiglia e la stirpe. Nel periodo di apertura venivano vietati atti ufficiali ed impuri, e si prestava molta cautela. Questo perchè si pensava che oltre ai saggi spiriti degli antenati venissero liberati nel mondo (il mundus) anche spiriti meno benevolenti come le larvae, sorta di spettri o scheletri, o i lemures, anime senza pace di persone andate incontro ad una morte violenta (a metà tra fantasmi e vampiri).
Queste tradizioni sicuramente si rifacevano alle più antiche origini agricole di Roma, certamente mutuate da precedenti tradizione italico/etrusche e celtiche. Sempre inerente a celebrazioni riguardanti l’aldilà, il 22 novembre era la festa dedicata a Plutone e Proserpina, di chiara origine greca, mentre sempre Cerere era festeggiata anche, insieme a Saturno e Bacco nei Brumalia, periodo di riposo per soldati ed agricoltori.
C’erano comunque festività meno oscure nell ostesso mese, quali ad esempio i Ludi Plebei o gli Hilaria, caratterizzati da scherzi e travestimenti. Molto importante anche il banchetto sacro in onore di Giove, l’Epulum Iovis.
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