Luglio 2021

Luglio era dedicato al Padre della Patria Giulio Cesare, colui che forgiò l’Impero e cambiò per sempre la mentalità romana. A fine mese a lui erano dedicati 10 giorni di giochi, i Ludi Victoriae Caesaris, in ricordo della sua vittoriosa campagna di Gallia.

Questi Ludi iniziavano il 23 luglio, che curiosamente è anche il giorno in cui quest’anno inizieranno i Giochi Olimpici di Tokyo, organizzati nel 2020 ma posticipati di un anno causa pandemia.

Risulta quindi doveroso un breve excursus su questa particolare manifestazione, la quale ha origini antichissime, precisamente greche.

Nate come celebrazioni atletiche e religiose della citta di Olimpia (infatti, esistevano più giochi, non soltanto quelli Olimpici), erano talmente importanti da causare anche tregue nelle guerre che in quel momento venivano combattute. I vincitori erano considerati alla stregua di eroi e semi divinità, in particolare i più popolari. Considerati internazionali perchè gli atleti provenivano da tutta la Grecia (ma solo chi parlava greco vi poteva partecipare), con l’Impero Romano inizialmente conobbero un’ulteriore fase di apertura, in particolare sotto Nerone, per poi definitivamente declinare successivamente ed essere vietati sotto l’influenza del vescovo Ambrogio da Milano ed dall’imperatore Teodosio II.

Fu poi il barone francese Pierre de Coubertin, verso la fine del XIX secolo, a riportare in vita dopo secoli questi Giochi, soprattutto dal loro lato sportivo. Le prime furono svolte ovviamente ad Atene; un altro caposaldo fondamentale nel ricreare uno spirito che legasse passato e presente fu la reintroduzione della fiamma olimpica nel 1928 e successivamente della torcia e del braciere nelle Olimpiadi berlinesi del 1936.

Naturalmente le Olimpiadi sono eventi milionari che attirano sponsor, televisioni, ed anche personaggi poco raccomandabili che utilizzano mezzi poco leciti per primeggiare. Ma in fondo lo spirito è sempre quello di un tempo, un’internazionalità che però si inserisce dentro un contesto di agone, leale sì ma senza esclusione di colpi. Anche il famoso detto di De Coubertin è stato sempre travisato: non riguarda il partecipare ma il vincere avendo combattuto, in quanto vincere senza combattere è come non vincere.

Ultimissimo punto, da quest’anno i Giochi Olimpici ospiteranno un nuovo sport, l’arrampicata sportiva; motivo in più per gustarceli.

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