La prevenzione delle malattie inizia da bambini.

Molte raccomandazioni per la prevenzione del cancro si rivolgono all’età adulta e sempre in età adulta vengono effettuati alcuni screening di diagnosi precoce, come la mammografia ed il pap test per i tumori ginecologici o la colonscopia per il tumore dell’intestino. Lo stesso vale per molte malattie che definiamo cronico- degenerative, ad esempio il diabete (di cui parleremo nella seconda parte).
Ma la vera prevenzione non consiste nella diagnosi precoce di una malattia ma piuttosto nel prevenirne la formazione …
Parlando dei tumori, sempre più prove dimostrano che c’è una relazione tra le abitudini assunte nell’arco della vita e la formazione di almeno il 30% dei tumori.
Il modo in cui strutturiamo le nostre abitudini di vita prima dei 30 anni è fondamentale: di tutti i fattori associati ad un maggior rischio di cancro, quello più solidamente dimostrato è il sovrappeso.
Le persone grasse si ammalano di più di tumori della mammella, dell’endometrio, del rene, dell’esofago, dell’intestino, del pancreas, e della cistifellea ma è anche dimostrato che la dieta nell’infanzia e nell’adolescenza, l’attività fisica e l’assunzione di alcool prima della nascita sono strettamente collegati al tumore del seno.
Nel 2014 l’ American Association for Cancer Research (AACR) nel suo blog affermava che la prevenzione del cancro inizia a 2 anni …. per il 68% adottando un sano stile di vita a partire dalla nascita … come…
con l’allattamento al seno, evitando di bere litri di latte (che è associato ad una maggiore velocità di crescita), facendo muovere i bambini ed evitando che consumino alcool da adolescenti e ricordando che un bambino non diventa obeso all’età di 10 anni iniziando ad aumentare di peso all’età di 9, ma sicuramente molto prima.
Il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF), la cui missione è di promuovere la prevenzione dei tumori attraverso la ricerca e la divulgazione della conoscenza sulle loro cause , nel 2007 ha emanato queste raccomandazioni, tutt’ora valide:

Mantenersi snelli per tutta la vita.
Per conoscere se il proprio peso è in un intervallo accettabile è utile calcolare l’Indice di massa corporea (BMI = peso in Kg diviso per l’altezza in metri elevata al quadrato: ad esempio una persona che pesa 70 kg ed è alta 1,74 ha un BMI = 70 / (1,74 x 1,74) = 23,1.), che dovrebbe rimanere verso il basso dell’intervallo considerato normale (fra 18,5 e 24,9 secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità).

Mantenersi fisicamente attivi tutti i giorni.
In pratica è sufficiente un impegno fisico pari a una camminata veloce per almeno mezz’ora al giorno; man mano che ci si sentirà più in forma, però, sarà utile prolungare l’esercizio fisico fino ad un’ora o praticare uno sport o un lavoro più impegnativo. L’uso dell’auto per gli spostamenti e il tempo passato a guardare la televisione sono i principali fattori che favoriscono la sedentarietà nelle popolazioni urbane.

Limitare il consumo di alimenti ad alta densità calorica ed evitare il consumo di bevande zuccherate.
Sono generalmente ad alta densità calorica i cibi industrialmente raffinati, precotti e preconfezionati, che contengono elevate quantità di zucchero e grassi, quali i cibi comunemente serviti nei fast food. Si noti la differenza fra “limitare” ed “evitare”. Se occasionalmente si può mangiare un cibo molto grasso o zuccherato, ma mai quotidianamente, l’uso di bevande gassate e zuccherate è invece da evitare, anche perché forniscono abbondanti calorie senza aumentare il senso di sazietà.

Basare la propria alimentazione prevalentemente su cibi di provenienza vegetale, con cereali integrali e legumi in ogni pasto e un’ampia varietà di verdure non amidacee (patate)e di frutta.
Sommando verdure e frutta sono raccomandate almeno cinque porzioni al giorno (per circa 600g).

Limitare il consumo di carni rosse ed evitare il consumo di carni conservate.
Le carni rosse comprendono le carni ovine, suine e bovine, compreso il vitello. Non sono raccomandate, ma per chi è abituato a mangiarne si raccomanda di non superare i 500 grammi alla settimana. Si noti la differenza fra il termine di “limitare” (per le carni rosse) e di “evitare” (per le carni conservate, comprendenti ogni forma di carni in scatola, salumi, prosciutti, wurstel), per le quali non si può dire che vi sia un limite al di sotto del quale probabilmente non vi sia rischio.

Limitare il consumo di bevande alcoliche.
Non sono raccomandate, ma per chi ne consuma si raccomanda di limitarsi ad una quantità pari ad un bicchiere di vino (da 120 ml) al giorno per le donne e due per gli uomini, solamente durante i pasti. La quantità di alcol contenuta in un bicchiere di vino è circa pari a quella contenuta in una lattina di birra e in un bicchierino di un distillato o di un liquore.

Limitare il consumo di sale (non più di 5 g al giorno) e di cibi conservati sotto sale.
Evitare cibi contaminati da muffe (in particolare cereali e legumi). Assicurarsi quindi del buon stato di conservazione dei cereali e dei legumi che si acquistano, ed evitare di conservarli in ambienti caldi ed umidi.

Assicurarsi un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo.
Di qui l’importanza della varietà nella dieta. L’assunzione di supplementi alimentari (vitamine o minerali) per la prevenzione del cancro è invece sconsigliata.

Allattare i bambini al seno per almeno sei mesi.

Nei limiti dei pochi studi disponibili sulla prevenzione delle recidive, le raccomandazioni per la prevenzione alimentare del cancro valgono anche per chi si è già ammalato, per evitare le recidive.

Quale insegnamento migliore per i nostri figli, se non dare noi per primi l’esempio? Buona salute a tutti!

A cura della dottoressa Sara Campagna 

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