La conoscenza che i nostri antenati avevano dell’universo visibile e dei suoi movimenti non aveva nulla da invidiare a quella odierna. Con una tecnologia inferiore e senza l’aiuto del metodo scientifico, erano in grado di calcolare con precisione i vari movimenti delle stelle, le precessioni, la posizione del Sole e della Luna rispetto alla Terra e viceversa.
Per questo i momenti degli equinozi e soprattutto dei solstizi erano già conosciuti in tempi antichi; a differenza di oggi però rappresentavano momenti sacri di unione con il Cosmo e con le divinità.
E’ a giugno che cade il solstizio d’estate, la Porta degli Uomini, il momento in cui l’astro solare raggiunge il suo apogeo.
I riti più famosi legati al solstizio d’estate sono probabilmente quelli celtico/druidici (ancora oggi in quella giornata, l’antico e misterioso sito di Stonehenge si popola di conoscitori di quelle ancestrali credenze); ma un po’ in tutto il mondo, ove diffusi i culti solari, le date legate al solstizio erano occasioni mistiche, giorni in cui si assottigliava il confine tra i mondi terreni ed ultraterreni.
Non facevano eccezione naturalmente i Romani, che il 24 giugno festeggiavano la dea Fortuna. Festeggiata come una grande Madre, a cui in particolare il popolo si appellava nella speranza di cambiare la propria sorte, era un vero nume tutelare dell’Urbe.
La festa del 24 giugno in suo onore era particolarmente licenziosa, tra fiumi di alcoolici e rapporti promiscui; d’altronde, non soltanto era legata alla fertilità ed al raccolto, e non solo il suo festeggiamento cadeva in un periodo di Luce, ma il significato recondito la legava alla casualità, al Caos però non come fattore di sfacelo ma di inevitabile rigenerazione, di ricreazione cosmogonica. Infatti, molto prosaicamente a queste feste orgiastiche poveri e ricchi, schiavi e uomini liberi non si distinguevano.
Caos rigeneratore quindi, libertà come fattore di rinascita, inno alla vita, tutto questo rappresentavano le celebrazioni del solstizio, non soltanto nella sua “variante” romana ma per tutti i popoli indoeuropei e solari in genere.
Per TriskellClimbing a giugno continua il progetto Team Aquile, con nuove proposte per la scuola di MTB/E-bike guidata dal maestro campione nazionale Enduro Vittorio Gambirasio, dopo il successo del primo corso da poco concluso. Prosegue anche il montaggio delle strutture d’arrampicata a Boschi sport club; presto torneranno disponibili al pubblico e a tutti gli atleti.
A cura di Simone Molinario
