Gennaio 2022

Un nuovo anno è arrivato, tra speranze ed incertezze come ormai succede da un biennio.
Tra i Romani naturalmente anche gennaio era un mese ricco di festività.
Il primo gennaio (all’epoca il calendario cominciava a marzo) era dedicato alla figura di Esculapio, il dio della medicina. Questa figura, figlia di Apollo e Coronide, ed allievo del mitico centauro Chirone, divenne talmente abile nell’arte medica da essere in grado di resuscitare i morti. La sua figura presentava un bastone con un serpente attorcigliato, simile al simbolo di Ermes (un bastone con due serpenti attorcigliati) che ancora oggi rappresenta il simbolo dei farmacisti. Il serpente infatti, a causa della sua capacità di muta, rappresentava un simbolo di guarigione e di rinascita. Il mito di Esculapio ebbe enorme crescita a Roma dopo la peste del III secolo a.C, quando il popolo romano si affidò al dio per far cessare l’epidemia. Fu eretto un tempio in suo onore sull’isola Tiberina, là dove ancora oggi sorge un ospedale.
Il primo di Gennaio si festeggiavano anche Giano, naturalmente, e Giove Capitolino al Campidoglio, da dove proteggeva Roma attorniato dalle altre due divintà della cosiddetta “trinità capitolina”, Giunone e Minerva (l’idea di questa trinità era nata durante l’epoca etrusca).
Una festa fondamentale era, il 3 gennaio, quella dedicata ai Lares, i Compitalia (i compita erano gli incroci stradali, dove appunto erano consacrati altari dedicati ai Lares). I Lares erano le divinità che proteggevano la famiglia.
Durante i Compitalia erano in particolare schiavi e liberti ad avere parte attiva; venivano appesi effigi davanti alle porte di casa oltre alla figura della dea Mana. Naturalmente erano organizzati anche dei giochi, i Ludi Compitalia appunto, cosa che nella tradizione romana non mancava mai.
L’immagine dei Lari che proteggevano la famiglia è suggestiva e richiama in qualche modo al culto degli antenati che altre civiltà in luoghi completamente opposti a Roma (Cina e Giappone) celebrava. Coloro che ci hanno preceduto ci proteggono e ci indicano la via da seguire, per la grandezza della propria famiglia in primis, ma di conseguenza dell’intera stirpe e della civiltà.
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